Perchè giocare con i propri figli aumenta la loro capacità di concentrazione a scuola ...

A quanti di noi è capitato di tornare a casa stanchi, mangiare guardando la televisione, poi sederci sul divano, magari con lo smartphone in mano e chattare con qualcuno, oppure sederci davanti al PC e continuare il nostro lavoro o navigare su internet. E i nostri figli? ...magari giocano da soli, oppure ci chiamano e noi rispondiamo , in maniera meccanica ma senza il massimo dell'attenzione, perche il nostro cervello è in multitasking: "un momento... aspetta un po...", e magari aspettiamo che si stanchino essi stessi nell'attesa e che stanchi si addormentino. Beh io oramai ho i figli grandi, e posso solo rimpiangere momenti che non ho vissuto... Però, pensandoci, in fondo, sono poche le volte che giocate con i vostri figli, ma giocare con i propri figli è un attività importantissima per loro. Quindi fatelo più spesso, ma fatelo bene, partecipate al gioco, con molta dedizione e concentrazione, non in modo distratto, pensando ad altro e dando risposte automatiche. Uno studio recente ha reso noto che quanto più i genitori partecipano attivamente e concentrandosi nel gioco con i propri figli, tanto più i bambini saranno concentrati. E tanto più saranno concentrati nel gioco tanto più impareranno ad essere concentrati nella scuola e poi nel lavoro domani.
Questo non è un pensiero o una teoria ma è stato verificato sperimentalmente da un'equipe di medici americani.
Questo studio ha rivoluzionato un po la concezione secondo la quale la capacità di attenzione si sviluppava nel corso dell'infanzia secondo un percorso casuale, infatti questo studio ha fatto capire che il ruolo dei genitori nello sviluppo della capacità di attenzione dei loro figli è fondamentale e può influenzare realmente questa capacità.


Infatti quanto più tempo il genitore restava focalizzato sul gioco, il bambino restava attento a giocare fino a raggiungere il multiplo di quattro volte il tempo del genitore. Questo moltiplicato per anni di gioco insieme è un allenamento che porterà col tempo ad avere molto più capacità di attenzione, per imparare un domani una lingua, per risolvere problemi complessi e per raggiungere le tappe dello sviluppo.
Quella che però più è importante è l'attenzione condivisa, essa non è quella che si ottiene non dandosi da fare troppo proponendo e cercando di condurre il gioco in prima persona, ma è, invece, quella che si ottiene lasciando condurre il tutto al bambino e seguendolo, e, nello stesso tempo, stimolandolo e incoraggiandolo all'osservazione e alle scelte, ma sempre chiedendo e mai imponendo. Fate guidare lui e sedetevi dal lato del passeggero, concentratevi sui giochi, non importa se per tanto tempo o poco tempo in tutta la giornata, ma importa che interveniate per allargare i confini dell'immaginazione, ed è necessario che stiate sempre vivi e presenti ma mai impositivi e preponderanti. Un'altra cosa che lo studio ha dimostrato è che i bambini che avevano più difficoltà di concentrazione era quelli i cui genitori erano più passivi e disattenti ai loro richiami. Praticamente quando un adulto non risponde ai richiami del figlio siamo certi che la nasceranno problemi.
Per cui cari genitori, ve lo dice uno che fa il pediatra e che è stato genitore di bimbi piccoli come voi lo siete adesso, uno che leggendo quest'articolo si è accorto di quante volte ha sbagliato, ricordatevi che finito il vostro lavoro e tornati a casa, inizia il lavoro più difficile: quello di genitore.  
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