Lo spuntino a scuola, come deve essere?



Durante la ricreazione a scuola c'è bisogno di uno spuntino che deve fornire energia a rapido consumo in modo da prevenire il calo di attenzione tipico  della tarda mattinata, quando l'organismo non ha abbastanza energie da utilizzare.

Non serve un carico calorico eccessivo, ma esso dovrebbe fornire  solo il 5-10% delle calorie giornaliere, cioè tra le 100-125 calorie in un bambino di 6-10 anni, e 180-200 in un adolescente.
Lo spuntino deve essere equilibrato e non troppo abbondante per non ridurre l’appetito a pranzo. 

Quali sono gli alimenti più adatti per uno spuntino a scuola?
Gli alimenti più adatti  sono quelli digeribili, ricchi di carboidrati e poveri di grassi, come la frutta o lo yogurt. Potete utilizzare anche la frutta secca se volete. 

Come si prepara la frutta da portare a scuola?
La frutta è uno spuntino ideale dal punto di vista nutrizionale e facile da mangiare: bisogna lavare  il frutto con acqua e bicarbonato e porlo in una vaschetta o in una busta salva freschezza ancora integro se il bambino è in grado di mangiarlo a morsi, altrimenti, sbucciarlo e tagliarlo a pezzi e porlo in un barattolo.

Quali frutti possiamo usare?
Arance e mandarini, banane, albicocche, fragole, mele, kiwi e pere sono i frutti più pratici.

Oltre frutta e yogurt, cosa possiamo preparare?
Possono essere proposte, due-tre volte a settimana, anche fette biscottate e merendine non farcite come le barrette di cereali, tenendo presente le calorie e le cateterismi richieste e controllandole sulle informazioni nutrizionali del prodotto.
Se i vostri piccoli, invece, amano il salato, potete dare dei crackers o dei piccoli panini  di pane freschi, meglio se integrale, da condire con dell’olio extravergine di oliva e un pizzico di sale. Una buona alternativa anche la marmellata senza zuccheri aggiunti,  da spalmare.

Da bere: cosa è più adatto per lo spuntino a scuola?
I succhi di frutta e le bevande zuccherate non sono adatte ma  una bottiglietta d’acqua è necessaria e andrà benissimo. 

Quando non fa la prima colazione dobbiamo fare una merenda potenziata?
E’ importante che i bambini facciano sempre la prima colazione, però, in caso di rifiuto, è un comportamento errato dal punto di vista nutrizionale preparare una merenda super nel tentativo di compensare il digiuno della mattina, dovete preparare uno spuntino sempre con le stesse regole che spieghiamo in questo post, senza pensare di poter compensare la perdita mattutina con uno spuntino supercalorico.

Cosa bisogna evitare nello spuntino a scuola?
Sono da evitare panini super-imbottiti, con i salumi, “merendone” o qualsiasi alimento che rappresenti un eccesso. Se lo spuntino non è uno spuntino, ma un vero e proprio pasto molto più calorico rispetto alle calorie necessarie indicate sopra, impegna la digestione degli alunni con conseguenze negative sulle prestazioni scolastiche e sull'appetito a pranzo, oppure, paradossalmente, uno spuntino con molti zuccheri a rapido assorbimento, cioè molto zuccherata ad alto indice glicemico, provocherà un rapiso aumento della glicemia, con successivo aumento dell'insulina e quindi a pranzo una fame spropositata.

Cosa dobbiamo fare se il bambino o l'adolescente vuole altro?
Se al posto dello spuntino leggero il bambino insiste per avere altri cibi vi dico di cercare di spiegare il perché proponete questi cibi e poi ci vuole anche un po' di buon senso: episodicamente, infatti, possono essere proposte merende più sostanziose, ma ciò comporta una maggiore attenzione a cosa  date a pranzo e cena, perché dovrete bilanciare l'eccesso.
In linea di massima, per i bambini più piccoli sono fondamentali le scelte della mamma che dovrebbe indirizzare le scelte alimentari del figlio, fornendo varietà e corretta quantità, magari anche coinvolgendolo nella preparazione dello spuntino in maniera divertente, giocando con i colori e le forme degli spicchi di frutta da preparare, (macedonia game).
Più difficili da attuare le strategie da mettere in atto a favore di uno spuntino sano  con gli adolescenti,  perché essi non considerano più la famiglia o gli insegnanti come unici modelli di riferimento. In questi casi può risultare utile diversificare maggiormente le proposte alimentari, magari attraverso l’inserimento ( anche presso le zone ristoro) di un più ampio ventaglio di cibi a basso contenuto di grassi.

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