I capricci: come gestirli educando, senza procurare danni


I capricci sono manifestazioni che indicano che il bambino non è ancora capace di gestire  una  frustrazione e sono molto comuni tra i 2 ed i 4 anni, ma in pratica compaiono quando il bambino comincia ad essere cosciente che è un essere indipendente e che, per ottenere alcune cose, ha bisogno della collaborazione di altri.


Un bambino piccolo quando non gli è dato quello che chiede, si sente  frustrato e mostra la sua rabbia e se continua a non ricevere quello che chiede, la rabbia sale: grida, attacca, tira cose, insulta. 

Questa è una fase normale dello sviluppo ed è la forma istintiva di rispondere alla mancanza di collaborazione delle persone che lo circondano.

L’evoluzione di questa fase dipende dal carattere del bambino e da come ci comportiamo quando si verifica una di queste situazioni.

Il carattere del bambino si sta formando ed alcuni aspetti si rafforzeranno ed altri si ammorbidiranno, e ciò dipende dal vostro modo che i genitori, hano di rispondere al suo comportamento.

Pertanto, in primo luogo, come genitori, è importante che capiate questo:

Se vostro figlio fa i capricci e voi non li esaudite, non vuole dire che siete cattivi genitori: perchè, chi più e chi meno, tutti i bambini li fanno  per un periodo.

Non è che vostro figlio abbia il desiderio di complicarvi l'esistenza ma sta incominciando a definire il suo carattere e a conoscere i limiti dell'ambiente che lo circonda
Per ridurre e gestire meglio i capricci ci sono cose che i genitori devono  fare e comportamenti corretti da seguire:
Prima della capriccio :  La cosa migliore è prevenirlo, ci sono situazioni nelle quali è prevedibile, cioè già  sappiamo, che il bambino farà  i capricci 
Esempio:
Facendo una passeggiata è impossibile  pensare di entrare in un negozio di giocattoli, per guardare e non comprare niente, meglio evitare di entrarci. 
Se si ha fretta di ritornare a casa, meglio non passare per quella strada che ha le altalene e i giochini, cercate di passare per un’altra strada che non li ha.
Se c'è un pezzo di arredamento che non volete che il bambino prenda e rompa, non lo lasciate alla sua portata.

A volte ci sono situazioni inevitabili:
I Supermercati, che conoscono bene il tema, mettono gli espositori di dolci e giocattoli vicino alla cassa, affinché, quando i genitori pagano il cibo, "cadano" nella trappola mentre fanno la coda, il bambino vede, chiede e vuole. Questo possiamo prevenirlobasta andare  un supermercato o negozio dove non ci sono queste trappole. 

Come comportarsi al momento del capriccio?
Calma e gesso. Quando vediamo che incomincia a chiedere, prima di arrivare alla crisi, pensiamo e valutiamo bene se dobbiamo dire si o no.
Si fa così: Se possiamo dargli quello che chiede senza danneggiarlo o pregiudicare il nostro portafoglio, diamoglielo, diciamo di si, prima che la cosa vada avanti di più e il bambino incominci ad avere condotte che, poi, non vogliamo e non possiamo premiare.  

Se non se non possiamo dargli quello che chiede, perché riteniamo che sia sbagliato e che che possa danneggiarlo, con tutta la tranquillità del mondo, ci tocca sopportare senza dargli niente, diciamo "no!" e dobbiamo essere irremovibili. Quando, poi, infatti, un bambino attacca, grida, insulta e riesce ad ottenere quello che chiedeva con i modi forti, la prossima volta che vuole  qualcosa passerà ben più rapidamente e più intensamente alla fase in cui attacca, grida ed insulta che è quella che lui, ha capito, porta all’ottenimento di ciò che chiede. 

E ricordatevi che se accade una sceneggiata per qualcosa che avreste potuto concedere senza problema, la colpa è stata più vostra che sua. La prossima volta pensate un po' prima di dirgli di no, ma non cedete mai quando lui alza i toni, altrimenti per voi è finita, la prossima volta andrà molto peggio e lui alzerà i toni per ottenere prima ciò che vuole, e che voi non gli avete concesso. 
Ciò significa che bisogna essere genitori maturi e valutare di volta in volta, se potete soddisfare la richiesta oppure no
Quali sono i criteri per decidere?
Quando c'è una richiesta esaminate prima di tutto che essa non deve danneggiare il bambino, e non deve essere una spesa non in linea con quanto avete programmato di spendere in quella giornata.
Se decidete di non concedere, allora non dovete cedere, e dovete mantenere la linea, anche se il bambino si arrabbia moltissimo. Cedere al  culmine della rabbia sarebbe deleterio: per voi, che perderete la vostra autorità, e anche per il bambino, che capirebbe che fare i capricci è una cosa vantaggiosa per lui .
Ma se la richiesta  in questione non è chiaramente dannosa per lui o per la spesa programmata  concedetegliela. 

Come comportarsi durante il capriccio:
State calmi e non rispondete ai suoi attacchi, grida e insulti. Ma non dovete neanche attaccare più forte di lui, gridare più forte di lui, o insultarlo in modo più irritante di come fa lui con voi. Ignoratelo. Ignoratelo. Ignoratelo. Ignoratelo. Ignoratelo. 
Quando avete deciso di dire di no e lui aumenta la tensione, mentre si arrabbia di più, voi dovete quasi ignorarlo, senza aumentare i toni, e senza cercare di sovrastarlo o magari venire alle mani. E aspettate che la crisi finisca... perchè finisce sempre, anche se dovete aspettare un po.
L'educazione è agire badando in primo luogo a ciò che fa bene al bambino, a breve ed a lungo termine. E non dargli qualcosa lo potrebbe danneggiare, non è essere poco rispettosi con nostro figlio: è, invece, essere responsabili come genitori.

Cme comportarsi dopo la crisi:
Dopo la crisi: coccole e dialogo. Una volta che la crisi è passata, si deve essere sempre pronti a   offrire il vostro affetto.
Ditegli chiaramente: "Non sono arrabbiato e ti voglio bene, mi dai un abbraccio?
Quando lui si concede all'abbraccio è il momento di spiegargli con tutta la calma e l'affetto che potete,  perché gli avete detto di no, e perché  avete mantenuto la vostra posizione. Gli dovete spiegare che gridare, attaccare, insultare non è una forma per ottenere le cose e che papà e mamma non gli daranno mai quello che vuole se lo chiede in  quel modo.

I risultati non sono immediati. Le cose si imparano a forza di prove ed errori. Alcuni lo capiscono con 3 volte ed altri con 30.
Ma per il bene di vostro figlio e per il bene vostro, che siete i suoi genitori, vi tocca ripetere l'operazione tutte le volte che sia necessaria e con la massima tranquillità ed il maggiore affetto possibile.
Se siete costanti i risultati finiscono per arrivare. Se vi lasciate portare per la soluzione facile e se ogni volta cercate di uscire dal capriccio nel modo più comodo, dicendo di sì dopo grida insulti e strepiti avrete dei problemi: ci sono adulti che continuano a pensare che attaccando, gridando o insultandosi ottengono le cose. Sarà poi il resto del mondo a dimostrare loro ciò che, sfortunatamente per loro, non gli insegnarono i loro genitori.

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