Che cosa è l’autismo?

Oggi non si parla più di autismo ma di “Disturbi dello Spettro Autistico” (ASD sigla dall’inglese Autism Spectrum Disorders) perché si comprendono sotto questa diagnosi manifestazioni  di varia gravità dovute ad alterazioni dello sviluppo neurologico che di solito compaiono prima di 3 anni di vita e che sono caratterizzate da:

  1. Importante alterazione della capacità di socializzare, cioè di intrattenere relazioni con gli altri,  con una diminuzione dell'empatiadell'interesse a comunicare e ritardo dello sviluppo del linguaggio.
  2. Comportamenti ripetitivi
  3. Una grande varietà  per quanto riguarda la  gravità della condizione tra i bambini che ne soffrono: si va da casi gravissimi a casi molto più lievi e perciò più difficili da diagnosticare.

Termini come Autismo, Sindrome di Asperger e Disturbo da Deficit di Attenzione - Iperattività sono sempre più interpretati come forme diverse di un problema comune che includiamo nell'ASD: un'alterazione nello sviluppo e formazione  del Sistema Nervoso in bambini che hanno una predisposizione genetica con la possibilità che molti fattori ambientali possano innescare il problema.

Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nelle terapie assistenziali e tantissimi casi stanno sono considerati capaci di notevoli miglioramento.
La cosa più importante nell'ASD è diagnosticare e intervenire il prima possibile. Anzi qualora ci fossero dubbi sulla diagnosi conviene sempre iniziare una terapia adeguata, non bisogna perdere tempo, magari la diagnosi si preciserà poi, ma l’importante è permettere con la terapia lo sviluppo corretto delle funzioni neurologiche. La ricerca mostra che avviare un programma di intervento al più presto possibile può migliorare i risultati di molti bambini con autismo, perché più tempo si passa senza terapia, peggiore è l'aspettativa di recupero. Per questo motivo l’American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda che tutti i bambini vengano sottoposti a screening per l'ASD durante i controlli per i bambini da 18 e 24 mesi. In Italia non è ancora così, anche se particolare attenzione si è posta a tale problema negli ultimi anni.

Frequenza dell’autismo
Negli ultimi decenni è una diagnosi in netto aumento. In parte perché viene diagnosticato di più perché è sempre più noto, ma, purtroppo, sembra anche che la frequenza stia chiaramente aumentando.
Inizialmente si parlava di 10-20 bambini su 10.000.
In una recente analisi del CDC americano del 2012 si parla di circa 1 su 59 bambini. 
E sembra esserci una netta differenza tra i sessi, con 4,5 uomini per ogni donna. Questa netta prevalenza dei maschi sulle femmine sembra a favore di una chiara predisposizione genetica poiché gli ormoni sessuali influenzano chiaramente molti aspetti dello sviluppo neurologico.

Come diagnostichiamo l'autismo
I disturbi dello spettro autistico sono diagnosticati dai loro sintomi.
Non esiste un'analisi che identifichi un bambino come autistico e nemmeno esiste un test di imaging (TC o RM) che rilevi alterazioni tipiche dell'ASD nella struttura cerebrale di questi bambini.  
Attualmente la diagnosi di autismo segue i seguenti passi:
  1. La famiglia sospetta che qualcosa non va . Solitamente perché notano un comportamento anomalo con comportamenti strani e ripetitivi, un ritardo nel linguaggio e una mancanza di interesse nel comunicare con gli altri.
  2. Il pediatra di base, interpellato, potrà o mandare subito dallo specialista oppure se non è completamente convinto può eseguire un test filtro per distinguere i bambini normali da quelli sospetti di ASD. Il  test più usato è il M-CHAT. L'ideale è farlo tra 18 mesi e 2 anni (in pratica prima è, meglio è).
  3. Valutazione di un neuropsichiatra infantile che sarà lo specialista che stabilirà la diagnosi definitiva di ASD.

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