Inquinamento: cosa fare per limitare i danni nei bambini

L'inquinamento dell'ambiente in cui viviamo è il maggior nemico della nostra salute e soprattutto di quella dei bambini: il 33% delle malattie nei bambini di età inferiore ai cinque anni è dovuto all'inquinamento ambientale.
Ecco cosa fare per ridurre il rischio negli ambienti esterni: 
  1. Usare di più i mezzi pubblici e la bicicletta 
  2. Camminare di più a piedi con i bambini in orari e luoghi di minor traffico. 
  3. Andare a scuola percorsi controllati e chiusi al traffico in vicinanza delle scuole, piste ciclabili. 
  4. Evitare attività fisica all’aperto nelle ore più calde in estate (più ozono) e nelle ore più fredde di inverno (più polveri sottili). 
  5. Scegliere l’auto nuova tra quelle che più rispettano l’ambiente o elettriche
  6. Preferire parcheggi sotterranei, non sostare con il motore acceso. 
  7. Costruire scuole e case lontano da zone di traffico e/o fabbriche 
  8. Collaborare con gli enti preposti perché il piano traffico tenga conto delle esigenze dei bambini. 
Cosa fare per ridurre il rischio negli ambienti chiusi: 
  1. Garantire una buona ventilazione dei locali di uso domestico 
  2. Abolire il fumo di tabacco 
  3. Controllare e ottimizzare il funzionamento di stufe a 
    legna e caminetti 
  4. Non usare forni a gas come fonti di riscaldamento supplementare 
  5. Usare doppi infissi per limitare il rumore
  6. Limitare l’uso dei detersivi e usare sostanze quanto più naturali possibile
Aria, acqua, terra sono oramai piene di pericoli. Le attività dell'uomo che hanno determinato notevole progresso e un miglioramento di tutti gli standard di vita negli ultimi decenni devono ora fare i conti con se stesse e cercare di migliorare per eliminare quegli aspetti che ne fanno ora una fonte di potenziale inquinamento e di pericolo per la salute umana.
Le attività industriali, agricole, i trasporti, la produzione di energia, il trattamento dei rifiuti, Le nostre stesse attività domestiche possono essere fonte di malattia. Gli agenti chimici, fisici come le radiazioni elettromagnetiche e il rumore e i cambiamenti climatici determinano un inquinamento dell'aria sia negli ambienti esterni che interni, del suolo e delle acque e quindi di ciò che noi mangiamo, dell'aria che speriamo.
Una volta entrati nell'organismo ho attraverso la respirazione attraverso l'ingestione attraverso il contatto con la pelle gli agenti inquinanti possono determinare dei danni sia acuti e cronici sull'apparato digerente, respiratorio e cardiovascolare, l'insorgenza di malattie neurodegenerative e tumori, danni al feto con aumento delle malattie endocrine, del neurosviluppo e della sfera cognitiva, come l'autismo.
Molto importanti sono quei primi 1000 giorni che vanno dal concepimento al terzo anno di vita durante i quali l'inquinamento può causare i danni maggiori alterando l'espressione dei geni, condizionando poi tutta la vita successiva.
Le fonti di inquinamento atmosferico maggiori sono costituite dalle polveri sottili, dall'anidride carbonica, dall'ozono, dal biossido di azoto, dai prodotti organici derivanti dalla combustione del petrolio. Il traffico, il riscaldamento, gli impianti industriali ne sono i maggiori responsabili. Negli ambienti interni, cioè nelle nostre case va ancora peggio perché agli inquinanti provenienti dall'esterno si sommano gli inquinanti provenienti dalle nostre attività domestiche: I fumi del camino, esalazioni di stufe a gas dei fornelli, l'uso dei detersivi, le vernici dei mobili. 
Le scuole purtroppo sono risultate tra gli ambienti più inquinati.
Nelle automobili e ancora peggio perché inquinanti esterni si concentra in abitacolo e c'è una maggiore concentrazione I prodotti derivanti dalla combustione della benzina e del diesel.
Le acque e i cibi contengono residui di pesticidi e altre sostanze provenienti da scarti industriali e dal ciclo di smaltimento dei rifiuti che li possono rendere molto insicuri.
Non parliamo poi degli effetti nocivi del rumore e delle radiazioni elettromagnetiche.
Quello di cui più abbiamo bisogno è una maggiore attenzione delle istituzioni all'ambiente che circonda, Occorre un monitoraggio continuo dei fattori inquinanti, una revisione delle soglie verso il basso rispettando il principio di precauzione, una maggiore attenzione ai primi 1000 giorni, una maggiore controllo degli edifici scolastici.



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