Allarme vermi: cosa si deve fare?
I cani, i gatti e gli altri animali non li trasmettono e non si ammalano.
Ci si infetta ingerendo le uova, che sono piccolissime e visibili solo al microscopio. L’ingestione può avvenire o per autoinfestazione, portando le mani alla bocca dall’ano, oppure ingerendo uova disperse nell'ambiente provenienti da altri soggetti infetti tramite le mani sporche o passandosi oggetti contaminati come giocattoli o altro.
Le uova si sviluppano nell’intestino tenue, dove si formano i maschi che sono lunghi 8-13 mm e le femmine più piccole lunghe 2-5 mm.
Gli ossiuri sono vermi che raggiungono lo stadio adulto dopo 1-2 mesi. I maschi muoiono dopo la fecondazione, le femmine dopo che hanno deposto le uova nell’ano, ma a volte arrivano anche alla vulva e alla vagina.
Negli uomini possono dare fastidi, ma mai problemi seri.
I sintomi sono rappresentati da prurito anale, specialmente notturno, dolori addominali, disturbi del sonno, digrignamento dei denti notturno infezioni dei genitali femminili o dell’uretra.
La diagnosi la maggior parte delle volte si fa a occhio nudo osservando direttamente i vermi nelle feci a volte anche a livello anale quando il bambino si sveglia per il prurito anale notturno.
Se ci sono sospetti l’unica cosa da fare è lo scotch test, che si fa premendo lo scotch sull’ano del bambini magari al primo mattino o meglio ancora quando si sveglia per il prurito notturno. Lo scotch si fa aderire poi su un vetrino e si cercano le uova al microscopio.
La terapia è a base di mebendazolo, albendazolo. pirantel poamato. Basta una sola somministrazione da ripetere dopo 14 giorni. La prima dose uccide i vermi ma non le uova, e la seconda somministrazione serve a uccidere i vermi che nel frattempo si sono formati dalla schiusa delle uova, ma che non hanno ancora raggiunto lo stato adulto e la possibilità di riprodursi.
Si devono trattare non solo i bambini affetti ma tutti i conviventi.
Dopo ogni trattamento bisogna lavare gli indumenti intimi e le lenzuola con acqua a più di 60° per uccidere le uova che possono sopravvivere anche per 2-3 settimane.
Nelle scuole se c’è un focolaio, cioè se sono colpiti almeno due bambini in una stessa classe, bisognerebbe trattare tutti i contatti.
Per la prevenzione è molto utile che:
- Genitori e bambini devono lavarsi le mani dopo essere andati in bagno e dopo aver cambiato i pannolini
- Cercare di evitare che i bambini si grattino l’ano
- Lavare con cura genitali e ano del bambino al risveglio
- Preferire la doccia al bagno, per evitare l’autoinfestazione tramite le uova disperse nell’acqua del bagno
- Mantenere le unghie corte e pulite per evitare che il bambino possa mordersi le unghie sotto le quali si annidano le uova