Il reflusso gastroesofageo del lattante: piange molto e la poppata è difficile


Il reflusso gastroesofageo del lattante.
Un neonato con reflusso gastroesofageo è un bambino che combatte contro il cibo, ha un forte dolore ed emette bocconi di latte acido dalla bocca. 

In base a quali caratteri i genitori possono pensare che il proprio neonato abbia una malattia da reflusso gastroesofageo?

Innanzitutto vediamo come ci si presenta ai nostri occhi un lattante malattia da reflusso gastroesofageo:
Sono lattantini che piangono spesso, soprattutto durante i pasti o subito dopo. Il pianto è dovuto ad un bruciore molto forte alla bocca dello stomaco,  somigliante a quello che accusiamo quando abbiamo la cosiddetta acidità di stomaco, ma più forte. Il piccolo è come se lottasse con il cibo,  infatti, mentre mangia, piange e si tira indietro spesso inarcandosi sul dorso, come a volersi proteggere dal cibo, allontanandosi. 
Il bambino spesso ha un alito che odora di acido, anzi di latte acido. A volte dalla bocca vengono emessi, molto frequentemente, bocconi di latte acido, che fuoriesce senza forza oppure a piccoli fiotti ma quasi mai con la forza proiettante del vomito, che se ripetuto deve essere segnalato al proprio pediatra. Il pasto è una tragedia perché il bambino non riesce a mangiare bene dal momento che il dolore provocato dal reflusso fa interrompere continuamente il pasto.

Che cos'è e come si verifica la malattia da reflusso gastroesofageo del lattante?
In un bambino appena nato è molto frequente l'emissione  di bocconi di latte dalla bocca, essi sono di solito poco frequenti ed aumentano durante i primi quattro mesi di vita. Tuttavia ci sono bambini che pur avendo frequenti emissioni di bocconi di latte mangiano bene, il loro pasto va avanti senza problemi perché il lattante non ha dolore, e riesce a finire senza problemi la sua poppata,  la sua crescita è normale o al di sopra della normalità.
In questo caso si parla di reflusso gastroesofageo fisiologico e non si deve intervenire, perché tutto procede bene, bisogna solo aspettare qualche mese perché il fenomeno si esaurirà con la crescita già dopo i 9 -10 mesi di età e resterà solo il ricordo dei numerosissimi bavaglini che avete dovuto usare e lavare, e di tutte le volte che questi bocconi di latte vi hanno sporcato gli abiti.
Invece in altri casi il reflusso diventa patologico e si parla di malattia da reflusso gastroesofageo: i neonati si trovano nella situazione descritta sopra: il pasto è una tragedia perché  i lattanti si interrompono durante la poppata, si inarcano all'indietro scostandosi dal seno o dal biberon,  assumono molta aria durante il pasto e il loro alito ha odore di acidità, come di latte acido. 
In quelli allattati al seno, molte volte è stato dato il biberon, sostituendo l'allattamento al seno, senza migliorare le cose. La loro crescita può essere normale oppure inferiore alla norma perché il lattante non riesce a mangiare la quantità che gli è necessaria.
Nei lattanti la malattia da reflusso gastroesofageo i problemi sono dovuti a due difetti: 
il primo difetto é che la valvola tra stomaco ed esofago non funziona bene, in pratica non si chiude bene. 
Per questo motivo il contenuto dello stomaco invece di andare tutto verso il basso, sale su verso l'alto, con molta facilità, provocando il reflusso.
Il secondo difetto è che questi neonati producono più acido degli altri nel loro stomaco, questo fa sì che il contenuto gastrico sia più acido e potenzialmente più lesivo. 
Infatti per opera di questi due difetti quando il latte, a causa del reflusso, sale su nell'esofago, lo irrita, perché il rivestimento dell'esofago non è capace di resistere alla forte acidità, che produce infiammazioni ed ulcerazioni, e il neonato prova un forte senso di bruciore e dolore.

Come si cura il reflusso gastroesofageo?
Per curare il reflusso gastroesofageo bisogna correggere i due difetti descritti sopra:
Per correggere la insufficiente chiusura della valvola che si trova tra esofago e stomaco, si possono dare degli ispessenti, in genere sotto forma di sospensioni (sciroppi), che sono delle sostanze, che date dopo la poppata, fanno diventare il latte più denso e quindi meno capace di risalire su. Quando non bastano, e quando il lattante è alimentato col biberon, si possono scegliere dei latti speciali, adatti in caso di reflusso.
Inoltre sempre per correggere questo difetto il neonato,quando sta sdraiato, deve stare  in posizione inclinata a pancia in su, con la testa in alto e i piedi in basso.
A poco a poco la valvola tra stomaco ed esofago maturerà, si allungherà, e diventerà sempre più efficiente per cui gli episodi di reflusso saranno sempre di meno.

Per curare il secondo difetto,  cioè  l'iperacidità, si usano dei farmaci che fanno diminuire l'acidità dei succhi gastrici.

Il reflusso gastroesofageo è un problema che di solito risponde abbastanza bene al trattamento nel giro di una o due settimane dopo l'iniziodella terapia, infatti, passato questo periodo, si ottiene un netto miglioramento della sintomatologia. 

Tuttavia per la completa guarigione ci vuole più tempo e per questo motivo il trattamento deve essere mantenuto per mesi e a volte forse anche di più.

Il vostro pediatra è colui che vi seguirà durante questo percorso e continuerà con il tempo ad aggiustare la dose dei farmaci, decidendo anche quando è il momento giusto per sospendere la terapia in funzione dell'evoluzione della sintomatologia.

Un attrezzo che può aiutare in caso di reflusso gastroesofageo è il marsupio. Infatti esso permette di trasportare il bambino in posizione eretta ed è molto utile per ridurre gli episodi di reflusso. 
In realtà si potrebbe pensare anche di fa assumere il latte al neonato in questa posizione quasi eretta: per essi è la cosa migliore.

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